Febbraio 2018.
La maschera principale del carnevale di Lula è "su Battileddu", la vittima.
È vestito di pelle di pecora o di montone, la sua faccia è macchiata di fuliggine e sangue e la sua testa è coperta da un fazzoletto nero femminile. Indossa un cappello con corna di capra, di mucca o di cervo, tra le quali è posto lo stomaco di capra ("sa 'entre ortata"). Sul petto porta i "marrazzos" (campane), sul ventre seminascosto dalle campane porta "su chentu puzone", uno stomaco di bue pieno di sangue e acqua, che viene occasionalmente lavato per simbolicamente bagnare la terra e fertilizzare campi. "Su Battileddu" viene spinto e trascinato nel villaggio dai "Battileddos Massajos", i custodi del bestiame, vestiti da contadini, in questo caso "custodi della vittima". Hanno i loro volti imbrattati di fuliggine e pungoli di portamento e "socas", corde di cuoio con cui legano la vittima per picchiarla ripetutamente, tirarla, trascinarla.
The main mask of Lula's carnival is on Battileddu, the victim. He is dressed in sheepskin or sheepskin, his face is stained with soot and blood and his head is covered with a feminine black handkerchief. He wears a hat with goat, cow or deer horns, among which a goat's stomach is placed (" sa 'entre ortata "). On his chest he wears the "marrazzos" (bells), on his belly half hidden by the bells brings "su chentu puzone", a stomach of ox full of blood and water, which is occasionally washed to symbolically wet the land and fertilize the fields. 'Su Battileddu' is pushed and dragged into the village by the 'Battileddos Massajos', the keepers of the cattle, dressed as peasants, in this case "custodians of the victim". They have their faces smeared with soot and carry prods and "socas", leather ropes with which they tie the victim to repeatedly beat her, pull her, drag her.